Ettore Sottsass e Memphis Milano: la rivoluzione del design postmoderno
Quando si parla di design radicale e avanguardista, il nome di Ettore Sottsass emerge come una delle figure più influenti del XX secolo. Architetto, designer e artista poliedrico, Sottsass ha ridefinito il concetto di estetica e funzionalità, sfidando i dogmi del modernismo con un linguaggio espressivo ricco di colori, forme audaci e ironia.
La sua collaborazione con il collettivo Memphis Milano ha infatti segnato un'epoca e lasciato un'impronta indelebile nella storia del design.
Andiamo a scoprire più nel dettaglio chi è Ettore Sottsass e com’è nato il brand Memphis.
L’infanzia e la formazione di Ettore Sottsass
Nato nel 1917 a Innsbruck, in Austria, e cresciuto a Torino, Ettore Sottsass fu influenzato sin da giovane dall’architettura, grazie al padre, Ettore Sottsass Sr., che era un rinomato architetto razionalista. Dopo aver studiato architettura al Politecnico di Torino, si trovò immerso in un'Europa segnata dalla Seconda Guerra Mondiale.
Alla fine del conflitto, iniziò la sua carriera collaborando con lo studio del padre prima di trasferirsi a Milano, dove entrò in contatto con il fervore culturale del dopoguerra. Negli anni ’50, Sottsass iniziò a lavorare per l’azienda Olivetti, dove progettò prodotti iconici come la macchina da scrivere “Valentine” (1969), un oggetto che univa design e funzionalità in un’esplosione di colore e forme innovative.
Questa esperienza consolidò la sua visione di un design che andava oltre la mera praticità, introducendo un approccio più emotivo e simbolico.
La nascita del movimento Memphis
Nel 1980, Ettore Sottsass decise di rompere con il rigore e la sobrietà del modernismo per esplorare nuove strade espressive. Durante una riunione a casa sua, con un gruppo di giovani designer, nacque il collettivo Memphis, un nome ispirato dalla canzone di Bob Dylan “Stuck Inside of Mobile with the Memphis Blues Again”, che suonava in sottofondo durante la serata.
Memphis Milano si presentò ufficialmente al pubblico nel 1981 al Salone del Mobile, con una collezione che sconvolse il mondo del design. Le creazioni del gruppo erano caratterizzate da colori sgargianti, pattern geometrici, materiali innovativi come il laminato plastico e una forte componente ludica.
Sottsass e il collettivo Memphis si opposero infatti all’idea del design come semplice esercizio funzionale, trasformandolo in un'espressione artistica capace di evocare emozioni.
I Best Seller di Memphis Milano
Tra le opere più iconiche realizzate sotto l’egida di Memphis Milano, spiccano numerosi pezzi che oggi sono considerati simboli del postmodernismo. Uno dei più celebri è la libreria Carlton, un totem colorato in legno laminato che sfida le convenzioni tradizionali dell’arredamento. La sua forma architettonica, che ricorda vagamente un volto stilizzato, incarna perfettamente la filosofia di Memphis: un design che è anche provocazione e gioco.
Un altro capolavoro è il tavolo Plaza, con le sue gambe cilindriche e il piano multicolore, che sembra uscito da un fumetto pop. Anche la lampada Tahiti, con la sua silhouette zoomorfa e la combinazione di colori audaci, esprime l’approccio ironico e sperimentale di Memphis.
La filosofia di Memphis Milano
Il movimento Memphis rappresentava una rottura con il minimalismo e il razionalismo dominanti nel design dell’epoca. Sottsass e i suoi collaboratori rifiutavano l’idea che l’oggetto dovesse essere solo funzionale: per loro, il design era un linguaggio visivo che comunicava emozioni, raccontava storie e stimolava la creatività. Le creazioni di Memphis si ispiravano alla cultura pop, all’Art Deco, al kitsch e al mondo della pubblicità, mescolando riferimenti colti e popolari.
L’uso di materiali inusuali, come il laminato plastico normalmente associato a mobili economici, era una provocazione nei confronti del concetto di “buon gusto” imposto dal design mainstream.
L’Eredità di Sottsass
Sebbene il collettivo Memphis si sia ufficialmente sciolto nel 1988, la sua influenza continua a essere palpabile nel mondo del design, della moda e dell’arte. Le opere di Memphis Milano sono oggi pezzi da collezione, esposti nei più importanti musei di design del mondo, e il loro spirito rivoluzionario ha ispirato generazioni di creativi. Ettore Sottsass, scomparso nel 2007, ha lasciato un’eredità che va oltre le sue creazioni materiali: ha insegnato al mondo che il design può essere divertente, provocatorio e profondamente umano.
Il suo lavoro con Memphis Milano ha dimostrato che la bellezza non è solo nell’armonia, ma anche nella dissonanza e nella sorpresa, aprendo nuove possibilità espressive per il futuro del design.
Memphis Milano oggi
Oggi, Memphis Milano continua a esistere come marchio, rieditando i capolavori del passato e collaborando con designer contemporanei che ne portano avanti la filosofia.
Alcuni dei pezzi più iconici, come la libreria Carlton e la lampada Tahiti, vengono ancora prodotti e venduti.
Tra le riedizioni più celebri vi sono anche il vaso Euphrates e Tigris, entrambi caratterizzati da forme geometriche audaci e colori vivaci.
Il tavolo City, con le sue linee architettoniche e la palette cromatica spiccata, continua a essere un riferimento per gli appassionati di design.
La sedia Primula, con il suo stile giocoso e la combinazione di materiali inusuali, è un altro pezzo che incarna perfettamente la filosofia di Memphis.
Proseguiamo con un’altra icona che continua a essere prodotta, ovvero la lampada da terra Treetops, con la sua silhouette scultorea e il gioco di contrasti tra forme e colori.
Oltre a questo Memphis ha recentemente collaborato con creativi come Nathalie du Pasquier e George Sowden, membri storici del movimento, oltre a giovani designer emergenti che reinterpretano lo stile audace e giocoso del collettivo con un tocco contemporaneo.
La rivoluzione iniziata da Sottsass e dal suo gruppo negli anni ’80 continua quindi a risuonare, ricordandoci che il design, quando è davvero innovativo, può cambiare il modo in cui vediamo il mondo.
Scopri Memphis sul nostro sito Diffusione Luce!
Scritto da Alice Pruccoli
Condividi