Memphis Sheraton specchio

Sheraton non è semplicemente uno specchio, ma un varco enigmatico, una soglia monumentale che sembra aprirsi verso un’altra dimensione. Ideato da Luigi Serafini nei primi anni Ottanta, agli albori del movimento Memphis, quest’opera affascina per la sua presenza teatrale e per il gioco percettivo che innesca. La sua struttura è imponente, quasi architettonica: due gambe in metallo nero lo sorreggono come colonne totemiche, poggiando su basi circolari che ricordano piedistalli da cui l’oggetto sembra voler spiccare il volo, sfidando apertamente la gravità. Lo specchio è incorniciato da una spessa struttura in laminato decorativo, vibrante nei toni forti e decisi, come un’eco visiva del linguaggio libero e provocatorio tipico del gruppo Memphis. Sheraton è l’espressione di un design che non cerca mai di essere rassicurante. È paradossale, surreale, ironico: l’illusione del riflesso si intreccia con il ribaltamento visivo, trasformando l’oggetto in un cortocircuito visivo e concettuale. Non riflette soltanto l’immagine, ma anche l’idea stessa del guardare e del farsi guardare. Nel 2024, Sheraton è stato protagonista di una retrospettiva al MART di Rovereto, che ha celebrato l’universo visionario di Serafini: un mondo in cui la bizzarria è verità, l’ironia è metodo, e il design diventa un ponte tra l’immaginazione e la materia. Con Sheraton, Serafini firma un’opera che più che uno specchio è una dichiarazione: un portale verso l’assurdo, dove tutto è possibile.

• Designer: Luigi Serafini
• Anno: 1981

Dimensioni:

• Altezza: 2100 mm 
• Larghezza: 1550 mm 
• Profondità: 550 mm